Considerata nella storia della M.M. la prima vera portaerei fino all'arrivo di Nave GARIBALDI
Giuseppe Miraglia venne costruita come nave trasporto per le Ferrovie dello Stato con il nome di Città di Messina ma, dopo essere stata varata il 20 dicembre 1923, venne invece deciso di incorporarla nella Regia Marina per fornire supporto logistico agli idrovolanti in dotazione alle Navi da battaglia ed agli incrociatori. Il suo compito era quello di nave officina per l'assistenza e riparazione degli aerei e nel contempo per trasportarli nelle squadre navali. I lavori di trasformazione iniziarono il 24 gennaio 1925. L'unità era dotata di due hangar, uno a poppa che poteva contenere sei idrovolanti M-18 ad ali pieghevoli ed uno a prua che poteva ricevere cinque velivoli dello stesso tipo. Compresi quelli in coperta, la nave poteva trasportare, a seconda dei modelli, circa venti aerei, per il cui lancio erano state installate due catapulte ed era anche in grado di posare in mare e recuperare gli idrovolanti. Per la posa in mare dei velivoli vi era installata, in corrispondenza della mezzeria di ogni apertura laterale, sotto il cielo dell’Hangar, una rotaia, sostenuta da una gru a bandiera che si prolungava per nove metri fuoribordo, mentre per il recupero degli idrovolanti quando la nave era in navigazione, veniva utilizzato un telone che sarebbe stato rimosso nel 1937 in seguito all'entrata in servizio degli idrovolanti Ro 43. La nave venne usata anche per il trasporto di personale e per quello di materiali. Dopo essere stata utilizzata durante la guerra di Etiopia per il trasporto velivoli per l’Africa Orientale, venne successivamente impiegata durante la guerra Civile Spagnola. Durante la seconda guerra mondiale dopo essere uscita illesa dalla notte di Taranto, fu impiegata anche nel Mediterraneo. In seguito alle vicende dell’Armistizio di Cassibile, la Miraglia partì da Venezia alla volta di Malta per consegnarsi con il resto della flotta agli alleati che la impiegarono come base appoggio per i sommergibili italiani. Al termine del conflitto venne poi impiegata per il rimpatrio dei prigionieri italiani ed ormeggiata a Taranto dove sarebbe stata utilizzata, ancora come nave - caserma, per gli equipaggi di motosiluranti e come nave-officina prima di essere disarmata e definitivamente radiata il 15 luglio 1950. Nave Giuseppe MIRAGLIA è da considerarsi la vera ed unica portaerei fino all’arrivo di Nave GARIBALDI.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Costruita: Cantiere Arsenale La Spezia
Impostazione: 1921; Varo 1923;
Completamento 1927;
Radiazione 1950
Dislocamento: Normale 4.960 Tonn;
Pieno carico 5.913
Dimensioni:
Lunghezza: 121,2 ( f.t.) mt.
Larghezza: 15 mt.
Immersione: 5,3 mt.
Dislocamento: Normale: 4.960 Tonn.
Pieno carico: 5.913 Tonn.
Apparato motore: 8 caldaie 4 turbine 4 eliche
Potenza: 12.000 HP
Velocità: 21 nodi
Combustibile: 680 Tonn. di nafta
Armamento: 4 pezzi da 102/35 mm. 20 aeroplani
Equipaggio: 196